MELANOMA
L’intervento chirurgico per il melanoma è l’unico trattamento previsto per questo tipo di tumore. Compito del chirurgo è quello di asportare non solo il neo sospetto, ma anche un margine di tessuto sano circostante allo scopo di evitare che qualche cellula tumorale possa essere lasciata in situ, ma soprattutto per dare al paziente la maggior radicalità oncologica possibile. Deve essere poi eseguito un secondo intervento di allargamento, durante il quale si asporta un’area di tessuto che sarà tanto più ampia quanto maggiore risulta lo spessore del tumore, in associazione all’asportazione del linfonodo sentinella. Il linfonodo sentinella è il primo linfonodo che riceve la linfa direttamente dal tumore, ed è in assoluto il primo linfonodo che può essere interessato dalle cellule tumorali migrate dal melanoma. Una positività per cellule tumorali nel linfonodo sentinella porta il chirurgo all’asportazione di tutti gli altri linfonodi dello stesso distretto; se nel linfonodo sentinella non sono presenti cellule tumorali, è probabile che non lo siano nemmeno negli altri linfonodi della stessa regione anatomica, tuttavia il 2% può esitare in un salto delle metastasi nel linfonodo sentinella. Il linfonodo sentinella s’individua con la linfoscintigrafia, in seguito alla somministrazione di radio tracciante inoculato in sede sub dermica in regione pericicatriziale. Seguendo i vasi linfatici, il tracciante arriva al linfonodo sentinella, che viene visualizzato da una gamma camera, e segnato sulla cute con un pennarello. La chirurgia è un trattamento efficace in presenza di metastasi linfonodali e, in casi selezionati, viscerali. La durata della convalescenza varia da intervento a intervento e da soggetto a soggetto soprattutto in presenza di comorbidità. La complicanza maggiore puo’ essere associata all’asportazione dei linfonodi distrettuali ed è rappresentata da un linfedema. Tale complicanza è molto frequente per quanto riguarda l’arto inferiore, meno per l’arto superiore. Per tale motivo, una volta consolidata la guarigione della ferita, è consigliabile l’uso di speciali calze elastiche.
CISTI CUTANEE, FIBROMI E NEVI
Per neoformazioni cutanee si intende qualsiasi alterazione sulla superficie della pelle a prescindere che si tratti di cisti sebacee, lipomi, nevi, cheratiti seborroica. Possono essere di natura benigna (verruca, fibroma, condiloma, papilloma, cheratosi ecc.), localmente invasiva (carcinoma basocellulare) o maligna (carcinoma spinocellulare, melanoma).
Essendo multidistrettuali, possono comparire in ogni parte del corpo, ma nel 79% circa dei casi interessano il volto, il cuoio capelluto ed il collo, dove, oltre ad essere pericolosi, possono anche compromettere l’aspetto estetico e fisiognomico, necessitando pertanto di chirurgia oncoplastica.
Normalmente sono il risultato delle radiazioni ultraviolette da luci artificiali o dall’esposizione diretta alla luce solare. Altri elementi responsabili della formazione di tumori della cute sono: pelle sottile facilmente ustionabile ai raggi solari, carnagione chiara con capelli e occhi chiari, presenza diffusa di nevi, familiarità per i tumori cutanei, frequente esposizione non protetta al sole.
Le cisti sebacee ed i fibromi sono il risultato di una crescita anomala delle cellule epiteliali della cute, di natura benigna. La loro asportazione, chirurgica o mediante Laser CO2, oltre alla finalità estetica, ha quella di eliminare il rischio di irritazioni o lesioni qualora siano localizzate in zone sottoposte a frizioni meccaniche (collo, linea cintura-reggiseno).
CARCINOMA BASOCELLULARE
E’ il tumore cutaneo più comune e meno pericoloso grazie al fatto che cresce lentamente e solo raramente si diffonde ai diversi organi. Il carcinoma basocellulare, se non trattato, può crescere in profondità sotto la pelle, infiltrando i tessuti molli sottostanti ed anche l’osso, causando danni molto seri; di rado può essere pericoloso per la sopravvivenza. Si può manifestare come un piccolo nodulo rilevato di colore rossastro o bianco, desquamato o con croste, a volte o come una lesione che si ripresenta in continuazione dopo periodi di guarigione.
CARCINOMA SPINOCELLULARE
E’ il tumore della pelle, soprattutto del volto, secondo per frequenza dopo il carcinoma basocellulare. A differenza del basocellulare, potrebbe diffondersi sia ai linfonodi, sia agli organi interni. Se non trattato può costituire un pericolo per la sopravvivenza. Si presenta spesso come una lesione crostosa, sanguinante, che non guarisce spontaneamente.